COMUNICATO STAMPA
Medici di famiglia in campo contro il rischio di pandemia influenzale

I medici di famiglia italiani sono al fianco dei cittadini e delle istituzioni per fronteggiare l’influenza da virus N1H1. La Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) ha garantito piena collaborazione al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per ogni necessità di assistenza alla popolazione. Questo l’impegno assunto dalla FIMMG nel corso della riunione sollecitata dal Vice Ministro alla Salute Ferruccio Fazio con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, che si è tenuta martedì 22 luglio al Ministero della Salute.

“Con il Ministero – ha spiegato Giacomo Milillo, segretario generale della FIMMG - è stato concordato di condividere tutte le informazioni e le conoscenze scientifiche, in continua evoluzione, per poter rispondere al rischio pandemia anche in Italia con tempestività e misure appropriate. I medici dell’assistenza primaria ritengono di poter dare il proprio efficace contributo, con la propria rete diffusa capillarmente su tutto il territorio nazionale”. L’esperienza è consolidata: già da anni i medici di medicina generale italiani partecipano al Sistema di Sorveglianza e Monitoraggio dell'Influenza e assicurano la copertura vaccinale antinfluenzale alla popolazione a rischio di complicanze (anziani, malati cronici ecc.). Il tutto secondo le indicazioni che il Ministero, insieme alle Regioni, emana annualmente.

I medici del territorio hanno inoltre proposto il coordinamento di comunicazioni appropriate e tempestive, nonché la loro trasmissione a tutti i cittadini, che vedono nel medico di famiglia o pediatra, il punto di riferimento per la tutela ed il mantenimento della propria salute. “Questa sarà la carta vincente per gestire l'eventuale rischio di pandemia anche in Italia – ha aggiunto Milillo – insieme agli sforzi delle istituzioni, le quali stanno già provvedendo a dotare il Paese degli strumenti necessari. Dalle adeguate quantità di farmaci e vaccini alla congrua disponibilità di operatori sanitari a diretto contatto con i cittadini”.

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