Errore medico, la polizza sarà obbligatoria.
Emendamento al dl pa introduce polizza RC per Asl, ospedali e anche strutture private
Pubblicato il 24/07/2014
Possibile svolta sull'annoso tema dell'assicurazione obbligatoria
dei medici. E' stato infatti approvato un emendamento proposto da
Margherita Miotto (Pd), in fase di conversione in legge del cosiddetto
"decreto p.a." (dl n.90/2014, Misure urgenti per la semplificazione e
la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici
giudiziari).
Il testo presentato prevede che l'assicurazione dei camici bianchi
diventi obbligatoria e che le polizze coprano sia la
responsabilità civile verso terzi sia quella verso i prestatori
d’opera, al fine di tutelare i pazienti e il personale.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Italia Oggi, si tratterebbe di
una misura "parziale": "l'assicurazione obbligatoria, imposta alle
aziende del Servizio sanitario nazionale, alle strutture private
autonome o accreditate con il Ssn e a tutti gli altri enti che erogano
prestazioni sanitarie a favore di terzi, non risolve infatti il
problema della copertura assicurativa per le prestazioni di libera
professione erogate dai medici autonomamente e non in regime di
intramoenia. Ma, soprattutto, nulla si dice sul fondo rischi, il vero
cuore della legge Balduzzi, pensato per garantire idonee coperture
assicurative a chi opera nelle cosiddette aree a rischio (ginecologia,
chirurgia, ortopedia e anestesia)".
IL DECRETO BALDUZZI
Con la Legge 98/13 era già stata sancita
l’obbligatorietà di stipulazione della polizza Rc
Professionale Medici per gli esercenti le professioni sanitarie -
tutela che secondo una stima dell’Ordine dei Medici, ammonterebbe
per l’attività privata a una spesa media di 14mila euro
l’anno.
Ma per i medici quest'obbligo ha tuttavia subito ripetute proroghe. Il
decreto Balduzzi introduceva un meccanismo di bonus-malus con il quale
il premio da pagare aumenta o diminuisce in base ai "danni" commessi
dal medico. Proprio come per la polizza Rc auto.
La funzione dell'assicurazione è quella di indennizzare i
pazienti per gli errori professionali del medico, il quale, al momento
dell’assunzione dell’incarico, dovrà comunicare al
cliente gli estremi della polizza e il massimale di copertura. Un tema
delicato, che preoccupa particolarmente la categoria medica per il
rischio implicito di ogni attività terapeutica. Anche
perché la normativa risulta piuttosto generica sul tipo di
rischi da coprire, i massimali obbligatori, le franchigie ecc. E non
è sempre detto che imporre un eccesso di cautela in questo campo
sia un vantaggio per il paziente (si pensi agli interventi d'urgenza in
cui la scelta del medico è decisiva).
Per questo motivo e per evitare il boom di richieste di risarcimento
nei confronti dei medici, il decreto ipotizzava una sorta di "clausola
di salvaguardia" che escludeva la responsabilità per il medico
se si è attenuto a protocolli, linee guida e buone pratiche. In
questi casi risponderebbe dei danni solo per dolo e colpa grave.
Il quadro normativo è ancora confuso e la proposta ha già
scatenato un acceso dibattito. Come si conviene a un tema delicato, che
impatta la salute, l'organizzazione sanitaria .
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