FEDERFARMA - Roma, 20 luglio 2006

 

 

                                                                                   Illustre Onorevole

                                                                                   Pier Luigi BERSANI

                                                        Ministro per lo sviluppo economico 

                                                                SEDE

                                                                                                                                                                                                                                

Illustre Signor Ministro,

mi rivolgo a Lei con questa lettera aperta, inviata anche alla stampa, perché le farmacie italiane, all’indomani di uno sciopero che ha fatto registrare un’adesione pressoché totale, vogliono chiarire una volta per tutte la propria posizione e, se possibile, risolvere la vertenza in atto con il Governo sul decreto-legge che porta il Suo nome, individuando soluzioni positive per tutte le parti interessate e, soprattutto, per i cittadini.

Contrariamente a quanto qualcuno sostiene, i farmacisti non sono refrattari al dialogo. Al contrario, a differenza di tutte le altre categorie, fin dall’inizio i farmacisti hanno dichiarato di condividere gli obiettivi di fondo del provvedimento varato dal Governo e di voler aprire un confronto sulle misure concrete da attuare per raggiungere tali obiettivi.

Lei ha affermato pubblicamente che il Governo non è disposto a trattare su due obiettivi: la vendita dei medicinali di automedicazione in esercizi diversi dalle farmacie e la revisione del meccanismo del commercio all’ingrosso dei medicinali.

Se su questo secondo punto Federfarma non ritiene di dover entrare, sulla prima questione, che riguarda direttamente le farmacie, invece, vuole sottolineare che l’obiettivo di estendere la vendita dei medicinali senza obbligo di prescrizione ad altri esercizi è stato pienamente recepito dalla categoria che non intende opporsi a questa possibilità.

Anzi, paradossalmente, Federfarma ha avanzato una proposta che tende a rispondere alle esigenze dei cittadini in misura ancora più ampia di quanto non faccia il decreto-legge n. 223/2006. Federfarma, infatti, propone che i medicinali di automedicazione siano venduti in tutti gli esercizi commerciali anche senza la presenza obbligatoria del farmacista, in linea con quanto chiedono sia la Commissione Europea che l’Antitrust (nella segnalazione al Governo e al Parlamento del settembre scorso) e in analogia con quanto avviene negli altri Paesi europei che hanno deciso di consentire la vendita di farmaci fuori farmacia.

L’unica possibile precauzione che Federfarma propone è quella di affidare al Ministero della salute, con il supporto tecnico dell’Agenzia del Farmaco, massima autorità tecnica in materia, una verifica preventiva dei medicinali da porre in libera vendita. Il Ministero potrebbe, in alcuni casi, ad esempio, per evitare rischi di abuso e sprechi, prevedere confezioni ridotte, con un numero limitato di pasticche, come proposto più volte dallo stesso Antitrust.


Voglio sottolineare ancora una volta che solo l’eliminazione dell’obbligo della presenza del farmacista consentirà la disponibilità dei medicinali di automedicazione, oltre che nei grandi ipermercati, anche nei luoghi dove effettivamente se ne sente la mancanza, quali autogrill, piccole stazioni, aeroporti e porti.

La proposta di Federfarma è ispirata a logiche di liberalizzazione in linea con le istanze che emergono con forza nel nostro Paese anche su spinta delle istituzioni europee, tanto da coincidere quasi perfettamente con la proposta di legge (Atto Camera n. 989) presentata da alcuni deputati della Rosa nel pugno (Poretti, Capezzone e altri).

Confido che su tale base sia possibile avviare un confronto immediato con Lei e con il Ministro della salute e arrivare in tempi rapidissimi a una soluzione efficace e utile per i cittadini e pienamente soddisfacente per il Governo e le farmacie.

In attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, la ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente.

 

                                                                                           Giorgio SIRI

                                                                                    Presidente Federfarma
 

 

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