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Farmacie
Federfarma, il
Governo pensa solo alle Ipercoop
"Il Governo continua a opporre una chiusura totale nei confronti
della proposta di Federfarma di consentire ai cittadini di acquistare
liberamente i medicinali di automedicazione in tutti gli esercizi commerciali.
Evidentemente il Governo è interessato a far vendere i medicinali solo ad
alcuni grandi ipermercati, come l'Ipercoop". E' quanto afferma Federfarma,
in una nota, dopo il 'nulla di fatto' dell'incontro di ieri con il
sottosegretario allo Sviluppo economico Paolo Giaretta.
Un esito che ha portato alla conferma della serrata delle fermacie private
prevista per mercoledi' 26 luglio. "Al Governo - affermano i titolari di
farmacia in una nota - non importa che il cittadino possa comprare una
compressa per il mal di testa quando ne ha realmente bisogno, per esempio negli
autogrill autostradali. Il Governo insiste, infatti, sull'obbligo della
presenza del farmacista: è chiaro che né l'autogrill né un piccolo supermercato
potranno mai permettersi un numero di farmacisti tale da consentire la
copertura dell'intero orario di apertura per vendere un numero limitato di
confezioni di medicinali da banco. Solo un grande ipermercato potrà assumere
quattro o cinque laureati in farmacia per coprire tutti i turni. Quella di
Bersani è una liberalizzazione tagliata su misura per la grande
distribuzione"? "Negli altri Paesi europei, sempre presi a esempio -
continua Federfarma - succede il contrario: per agevolare realmente i
cittadini, i farmaci di automedicazione sono disponibili nel supermercato senza
il farmacista, come richiesto con insistenza dalla Corte di Giustizia Europea e
dall'Antitrust nazionale.
Può sembrare paradossale - sottolineano i titolari - che le farmacie sostengano
la proposta del farmaco fuori farmacia senza farmacista". In realtà, le
farmacie hanno due obiettivi: agevolare il cittadino nell'accesso al farmaco
nei pochissimi casi in cui esiste un'effettiva lacuna nel servizio
farmaceutico. Un esempio è proprio l'autogrill, perché non si può pretendere
che un automobilista esca dall'autostrada e, magari di notte, cerchi la
farmacia di turno per un banale mal di testa. Ed evitare che il farmacista al
supermercato sia il primo passo per la nascita di una serie di farmacie di tipo
commerciale, aperte al di fuori di qualsiasi regola. Il rischio è che
l'ingresso sul mercato di farmacie gestite dai grandi gruppi del settore
distributivo, operanti con politiche commerciali spinte, determini un calo del
livello di tutela della salute e porti alla chiusura di numerose piccole
farmacie, non più in grado di reggere la concorrenza.
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