I punti salienti del Decreto Bersani su farmaci e farmacie,
di M.Pugliese
- Libertà di sconto
sui farmaci: lo sconto sul prezzo indicato dal produttore o dal
distributore può essere liberamente determinato da ciascun
distributore al dettaglio, purchè sia esposto in modo leggibile
e chiaro al consumatore e sia praticato a tutti gli acquirenti. Viene
abolito lo sconto massimo del 20% introdotto dal governo precedente.
- Farmaci da banco: i farmaci da banco o di automedicazione non soggetti a prescrizione
medica potranno essere venduti al pubblico presso gli esercizi
commerciali. La vendita sarebbe consentita durante l'orario di apertura
del negozio, in una parte della sua superficie ben definita e distinta
dagli altri reparti, con l'assistenza di uno o più farmacisti laureati
ed iscritti al relativo ordine. Sono vietati i concorsi e le operazioni
a premio.
- I grossisti non
sono più obbligati a detenere almeno il 90% delle
specialità medicinali in commercio non ammesse al rimborso da
parte del SSN.
- Scorte: viene regolata la possibilità del rivenditore al dettaglio di rifornirsi presso un altro grossista.
- Il farmacista può essere titolare di più farmacie e può anche associarsi per gestire più esercizi.
- Il farmacista non è più tenuto a rispettare il confine territoriale provinciale per lo svolgimento della propria attività.
- Viene abolita l'incompatibilità tra l'attività all'ingrosso e quella al dettaglio.
- Superato il principio ereditario:
viene abrogata la norma che consente all'erede di un farmacista di
continuare per molti anni ad essere titolare della farmacia anche senza
essere laureato ed iscritto all'Albo.
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