AIOM News del 3/6/08
CASSAZIONE: LA TERAPIA DI BELLA È INEFFICACE

Un cocktail di sostanze per mettere in moto i meccanismi naturali di difesa dell'organismo. Lo stesso Luigi Di Bella spiegò, moltissime volte, come funzionava il meccanismo della terapia che portava il suo nome, contestato dalla comunità scientifica oncologica, bocciato dagli esiti della sperimentazione ufficiale e ora anche dalla Cassazione che ha detto no al risarcimento danni per la morte di un malato di tumore al quale era stato consegnato in ritardo il cocktail di farmaci. Senza successo, in Cassazione, i parenti del malato hanno contestato il mancato risarcimento di circa 350.000 euro che avevano chiesto a una compagnia aerea ‘colpevole’, a loro dire, di aver consegnato in ritardo nel 1998 i farmaci al loro familiare che si trovava in Venezuela. Gli effetti antitumorali della cura “sono dati soprattutto dai meccanismi di difesa naturali - spiegava il fisiologo siciliano morto nel 2003 - come le sostanze immunologicamente attive; si tratterebbe dunque di esaltare i meccanismi naturali di difesa, mediati da anticorpi o dalle cellule o da entrambi, essendo interdipendenti”. La terapia Di Bella consiste fondamentalmente nella somministrazione di un cocktail di sostanze a base di vitamine (beta carotene, alfa tocoferolo, acido retinoico) ormoni (somatostatina, melatonina) e altre sostanze (alcune delle quali sono antitumorali usati nella terapia tradizionale). Uno dei farmaci alla base della terapia del fisiologo è la somatostatina. Secondo quanto affermava Luigi Di Bella il metodo nasce da “acquisizioni saldamente scientifiche non più bisognevoli del vaglio di una sperimentazione clinica”. Proprio alla somatostatina il medico attribuiva un ruolo chiave: quello di frenare la diffusione del tumore. Ma quanto costava la cura con il cosiddetto metodo Di Bella per un determinato tumore nel 1998, nel periodo più caldo quando la comunità scientifica italiana si divideva sull’efficacia della cura? Non è stato facile calcolarlo perché spesso alle sostanze usate dal professore modenese (vitamine, melatonina, somatostatina, alcune delle quali vengono preparate dietro il bancone dal farmacista) si associavano tradizionali farmaci antitumorali, utilizzati nelle terapie convenzionali dati negli ospedali. Inoltre, non era nota la durata di un ciclo di cure. Prendendo come riferimento il caso riportato da una ricetta del professor Luigi Di Bella, riferito ad un malato di Linfoma non Hodking (già curato con terapie tradizionali) e conteggiando il prezzo di ogni confezione prescritta, si raggiungeva una cifra base di circa 407.700 di vecchie lire.

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