Circolare per la prevenzione e il controllo dell’epidemia stagionale d’influenza 2009-2010
L'influenza
costituisce un importante problema di sanità pubblica a causa della sua
ubiquità, contagiosità, variabilità antigenica dei virus. Si stima che
in Italia l'influenza stagionale causi ogni anno circa 8.000 decessi.
Il mezzo più efficace e sicuro per contrastarne la diffusione è rappresentato dalla vaccinazione.
Occorre
sottolineare che il vaccino stagionale è diverso e distinto sia per
composizione sia per modalità di somministrazione dal vaccino per la
pandemia influenzale da nuovo virus A(H1N1). Il vaccino stagionale non
offre, infatti, protezione nei confronti del nuovo virus influenzale
pandemico, in quanto i due virus sono diversi.
Tuttavia vaccinarsi
contro l'influenza stagionale rappresenta soprattutto quest'anno
un'importante misura di protezione individuale e di tutela della salute
pubblica, proprio per la possibile circolazione concomitante dei due
virus, semplificando la diagnosi, riducendo le complicanze e favorendo
l'efficienza dell'assistenza sanitaria.
La composizione del
vaccino stagionale viene aggiornata di anno in anno, in base ai virus
circolanti durante la stagione precedente.
Per la stagione 2009-2010 è stata decisa la seguente composizione del vaccino:
- antigene analogo al ceppo A/Brisbane/59/2007 (H1N1)
- antigene analogo al ceppo A/ Brisbane /10/2007 (H3N2)
- antigene analogo al ceppo B/ Brisbane /60/2008
Il periodo consigliato per la vaccinazione va dall'inizio di ottobre fino a fine dicembre.
Poiché
la maggior parte della popolazione è stata, con tutta probabilità,
infettata dai virus influenzali A/H3N2, A/H1N1 e B nel corso degli
ultimi anni, una sola dose di vaccino antinfluenzale è sufficiente per
i soggetti di tutte le età, con esclusione dell’età infantile.
Per
i bambini al di sotto dei 9 anni di età, mai vaccinati in precedenza,
si raccomandano due dosi di vaccino antinfluenzale stagionale, da
somministrare a distanza di almeno quattro settimane
La vaccinazione è raccomandata a:
1. Soggetti di età pari o superiore a 65 anni;
2. Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da:
- malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio
- malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
- diabete mellito e altre malattie metaboliche
- malattie renali con insufficienza renale
- malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
- tumori
- malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
- malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale
- patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
- patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
3.
Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido
acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione
influenzale
4. Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza
5. Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
Particolarmente
fragili nei periodi di maggiore circolazione dei virus influenzali, i
pazienti risultano generalmente portatori di condizioni individuali o
di specifiche patologie che predispongono alle complicanze e rendono
particolarmente severo il decorso della malattia influenzale.
6. Medici e personale sanitario di assistenza
- il
rischio personale di contrarre l’influenza essendo a continuo contatto
con soggetti ammalati di forme respiratorie e di influenza specie nei
periodi di diffusione epidemica dei virus
- l’assenteismo dal
lavoro per influenza proprio nel periodo in cui vi è maggiore richiesta
di assistenza da parte della popolazione
- il rischio di
diventare trasmettitore di infezione da virus influenzali nella
comunità dove esercitano la loro attività lavorativa (ospedale,
strutture per lungodegenti etc.), comunità che richiedono invece il
massimo di tutela Esiste un’ampia letteratura che documenta l’utilità
della vaccinazione del personale sanitario.
7. Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio
Tale categoria di soggetti diventa un importante elemento per ridurre il rischio di trasmissione.
8. Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori
come
le forze di polizia, i vigili del fuoco, considerato il ruolo
essenziale svolto nell’ambito della sicurezza ed emergenza ed altre
categorie socialmente utili.
9. Personale che, per
motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire
fonte di infezione da virus influenzali non umani
Ai
lavoratori a contatto con specie animali, che sono serbatoi naturali
dei virus influenzali o che si ammalano a causa di questi, va
raccomandata, ed offerta attivamente, la vaccinazione antinfluenzale.
- allevatori
- addetti all’attività di allevamento
- addetti al trasporto di animali vivi
- macellatori e vaccinatori
- veterinari pubblici e libero-professionisti
10. Informazioni aggiuntive riguardo alla vaccinazione di ulteriori gruppi di popolazione
- Bambini non compresi nelle categorie a rischio:
L’inserimento
nelle categorie da immunizzare prioritariamente contro l’influenza di
tutti i bambini da 6 mesi a 24 mesi (o fino a 5 anni) è un argomento
attualmente al centro di discussione da parte della comunità
scientifica internazionale.
Questa scelta è gia stata fatta dalla
Sanità Americana ma i dati di copertura vaccinale finora raggiunti non
consentono di valutare l’impatto di tale intervento.
Pertanto i
Servizi di Sanità Pubblica dei Paesi europei, compresi quelli italiani,
non hanno finora ritenuto di promuovere programmi di offerta attiva
gratuita del vaccino influenzale ai bambini che non presentino fattori
individuali di rischio.
Ciò non significa che vi siano
controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore
a 6 mesi, qualora il loro pediatra optasse per tale scelta. Valgono per
loro le stesse regole (dosaggio, numero di dosi) indicate per i bambini
appartenenti ai gruppi di rischio.
- Popolazione generale
Possono
scegliere di vaccinarsi contro l’Influenza tutte le persone che
desiderano evitare la malattia influenzale per varie motivazioni
(timore della malattia, viaggi, lavoro, etc.) salvo quelle per cui
esistono specifiche controindicazioni. Il vaccino è disponibile presso
le farmacie, ma è bene che tale scelta sia sempre effettuata di
concerto con il proprio medico.