Il caso del medico di Piacenza condannato a un anno e mezzo di reclusione e 1000 euro di multa perché certificava la malattia a una guardia carceraria al telefono riapre il dibattito sulla severità della legge Brunetta che per “falso ideologico” del mmg prevede la reclusione fino a 5 anni. Il guardiano approfittava delle assenze per partecipare a un giro di prostituzione e spaccio, e il medico non ha – fin qui - né direttamente constatato né oggettivamente documentato le sue condizioni; se in Appello la corte ribadisce la condanna il medico rischia la radiazione e la fine della convenzione. Dall’esterno le domande sul medico sono tante: dolo? leggerezza? pressione subita? «Non conosco il merito, ma al di là del reato che c’è tutto, il medico che ha come interlocutore un esponente della forza pubblica si sente tranquillizzato, pensa di aver davanti una persona monitorata sui comportamenti morali», riflette il vicesegretario Fimmg Silvestro Scotti. «Per me che sono “di parte” questa può essere un’attenuante; ma il mio collega deve dire no. Diverso è se pensa di subire pressioni ingiustificate, e di trovarsi in una posizione di debolezza. Qui deve denunciare, magari dopo aver finto di assoggettarsi. Ciò detto, i problemi sulla legge del 2009 restano. Il legislatore ha condizionato l’accesso al trattamento a un’azione ispettiva del medico curante, azione non sempre agevole neanche visitando il paziente: si pensi ai casi di emicrania ricorrente, talora invisibile pure agli esami clinici. A volte ci si trova a decidere in poco tempo di un pilota o di un conducente che ha bisogno delle migliori condizioni psicofisiche per non far danni». Serve una legge più flessibile? «Si può moralizzare in altro modo. Fimmg – ricorda Scotti - sta combattendo una battaglia ai tavoli con Confindustria e regioni perché parte della malattia, i primi tre giorni, sia autocertificata dal lavoratore. L’autocertificazione può contenere elementi moralizzatori: si pensi che i lavoratori Usa –peraltro tutelati da un sistema diverso - maturano i giorni di malattia come gli italiani le ferie. Se “sforano”, il rimborso è parziale. Così il sistema dissuade da mistificazioni, e risolve l’eventuale deriva di un rapporto fiduciario in un rapporto troppo confidenziale».
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