03 maggio 2010 - Certificati, cade l'obbligo della diagnosi documentata

Buone notizie per i medici. Il ministro della Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta ha firmato una circolare che allenta la morsa intorno al collo dei medici che devono certificare gli stati di malattia dei lavoratori

La circolare "ritocca" infatti quanto previsto dalla riforma dello stesso Renato Brunetta sul pubblico impiego che prevede pesanti sanzioni, anche il carcere fino a 5 anni, sia per il lavoratore che presenta una falsa certificazione di malattia, sia per il medico "compiacente" che la compila. Grazie a questo documento - pubblicato sul sito web del ministero della Pubblica amministrazione innovazione - al camice bianco, per formulare la diagnosi e la prognosi, basterà infatti la presunzione sulla base di dati acquisiti durante la visita. Insomma, cade l'obbligo della diagnosi oggettivamente documentata che tanto aveva fatto arrabbiare i medici, secondo i quali per alcune malattie, ad esempio la cefalea, era impossibile fornire riscontri oggettivi. «L'applicazione della disposizione - si legge nella circolare - deve tener conto delle regole proprie della pratica medica, che consentono di formulare diagnosi e prognosi anche per presunzione sulla base di dati riscontrati o semplicemente acquisiti durante la visita. Nell'applicazione della norma, pertanto, è rilevante la circostanza che i dati clinici siano stati o meno desunti da visita. In sostanza, in base a questa norma, la responsabilità del medico, con l'applicabilità delle sanzioni indicate, ricorrerà quando lo stesso rilascia attestati o certificati attestanti dati clinici non desunti da visita in coerenza con la buona pratica medica».
«La circolare del ministro Brunetta sui certificati di malattia per le assenze dei dipendenti pubblici, restituisce al medico la dovuta responsabilità professionale». È il commento di Massimo Cozza, segretario nazionale Fp Cgil medici, alla circolare firmata da Brunetta che fa cadere l'obbligo della diagnosi oggettivamente documentata che tanto aveva fatto arrabbiare i medici. Per formulare la diagnosi e la prognosi basterà infatti la presunzione sulla base di dati acquisiti durante la visita. «Così - sottolinea Cozza in una nota - il medico potrà evitare la reclusione da uno a cinque anni, la multa da 400 a 1.600 euro, il risarcimento del danno patrimoniale e all'immagine subiti dall'azienda, la radiazione dall'albo e il licenziamento. Ci sono voluti - aggiunge Cozza - quattro mesi di proteste, avviate in primo luogo dal nostro sindacato dal 14 dicembre 2009, giorno prima dell'annunciato e poi rinviato avvio del sistema di certificazione online. Apprezziamo l'ascolto che il ministro Brunetta ha dato alle nostre richieste, così come aveva fatto rispetto all'altra anomalia che rischiava di vedere il medico punito anche se impossibilitato per cause oggettive a spedire i certificati online. Meglio tardi che mai». «Adesso - conclude Cozza - la strada per i certificati online, che condividiamo in quanto utile servizio ai lavoratori e per una maggiore efficienza dell'amministrazione pubblica, è sgombra ma rimane in salita. Senza investimenti di risorse e coinvolgimento di tutti i soggetti interessati rischia di essere un ennesimo spot».

Milillo, risolte molte criticità dei certificati online: «Ringrazio il ministro Renato Brunetta per aver ascoltato le richieste dei medici di famiglia e aver mantenuto la parola data personalmente alcuni giorni fa in una trasmissione televisiva, risolvendo gran parte delle criticità presenti nella norma sui certificati di malattia online». È quanto afferma il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Giacomo Milillo. «Con questa circolare sui certificati di malattia dei dipendenti decade l'obbligo della diagnosi oggettivamente documentata che avrebbe esposto i medici a pesanti sanzioni - aggiunge Milillo - Un aspetto su cui ci siamo battuti per mesi. Accogliamo con favore la circolare del ministro che ha dimostrato sensibilità e apprezzamento per la nostra categoria».

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03 maggio 2010 - A tutti gli iscritti Fimmg

A seguito delle molte richieste ricevute e dell’attenzione suscitata dalle dichiarazioni del Ministro Brunetta a Giacomo Milillo, rese pubbliche nella trasmissione “Porta a Porta”, della quale entrambi sono stati contemporaneamente ospiti, riepiloghiamo sinteticamente la situazione:

  1. La certificazione di malattia on line non sarà possibile sino a quando le ASL non riceveranno e distribuiranno direttamente ai medici (dipendenti e convenzionati) i codici di accesso al sito per la certificazione, al momento neppure questo attivo, che potrà essere nazionale (SAC) o regionale (SAR) e finché non saranno rese fruibili anche le soluzioni alternative previste dalla normativa di riferimento.
  2. L’art. 13 bis comma 5 dell’ACN vigente prevede che le Regioni mettano a disposizione dei medici, per consentir loro di assolvere le obbligazioni telematiche assunte, tra le quali non c’è il certificato di malattia, i sistemi informativi, secondo modalità e strumenti definiti a livello regionale tra le parti firmatarie. L’obbligo della certificazione di malattia per via telematica, che deriva dalla legge e non dall’ACN, per poter essere correttamente espletato, si gioverebbe di quegli stressi strumenti informativi, riconducibili sostanzialmente  a una  rete informatica regionale. Pensiamo che  ciascuna regione sprovvista di tale strumento coglierà l’occasione per dotarsene e metterlo a disposizione dei medici. Se questo non avverrà, dovrà essere prevista per interi territori o l’eccezione o l’utilizzo in massa dei supporti alternativi previsti dal decreto. Ci stiamo attivando per chiarire in modo inequivocabile con SISAC questi aspetti dell'applicazione dell'ACN.
  3. Una volta attivato il servizio, sarà comunque possibile la certificazione cartacea per tutto il periodo di sperimentazione (fino al 4 luglio) e per quello, successivo, di collaudo (fino al 4 di agosto). Alla fine di tale periodo verrà fatta congiuntamente una valutazione della situazione e verranno definite aree e situazioni di esenzione oltre che i correttivi evidenziati come necessari.
  4. Il modulo di certificazione on line sarà del tutto simile a quello attuale: anagrafica e residenza non dovranno essere inserite, ma dovrebbero essere recuperate in automatico dal sistema del Ministero delle Finanze, analogamente a quanto avviene per i certificati di invalidità civile on line. Il medico però dovrebbe aggiungere l'indirizzo del paziente durante la malattia nel caso in cui questo fosse diverso da quello di residenza e se le trattative in corso non porteranno alla soluzione dell’eccezione sollevata dalle Fimmg sulla non praticabilità di detta assunzione di responsabilità da parte del medico. Non sarà obbligatorio riportare il codice ICD9 CM, ma solo la diagnosi, in un campo libero, proprio come facciamo attualmente.
  5. Il problema di certificare solo quanto obiettivamente documentato e direttamente constatato è già superato dalla circolare 5/2010 del 28/04/10. Tale circolare dovrebbe essere poi ripresa da una disposizione legislativa: l'interpretazione che viene data fa riferimento all’utilizzo di dati desunti dalla visita medica secondo la buona pratica clinica, superando così il problema delle sintomatologie soggettive non verificabili.
    Di seguito il testo della circolare:
    “…omissis
    Per quanto riguarda specificamente l’ultimo periodo del comma 3 (ipotesi sub b), la finalità della previsione, che può verificarsi anche in assenza di reato, è di evitare che siano rilasciati certificati o attestati di malattia senza aver valutato le condizioni del paziente nel corso di una visita e che siano formulate diagnosi e prognosi non coerenti con la buona pratica clinica. Quindi, l’applicazione della disposizione deve tener conto delle regole proprie della pratica medica, che consentono di formulare diagnosi e prognosi anche per presunzione sulla base di dati riscontrati o semplicemente acquisiti durante la visita. Nell’applicazione della norma, pertanto, è rilevante la circostanza che i dati clinici siano stati o meno desunti da visita. In sostanza, in base a questa norma, la responsabilità del medico, con l’applicabilità delle sanzioni indicate, ricorrerà quando lo stesso rilascia attestati o certificati attestanti dati clinici non desunti da visita in coerenza con la buona pratica medica. Per gli aspetti penali, rimane comunque ferma la disciplina generale di cui agli artt. 476 ss. del c.p. sulla falsità in atti.
    omissis…”
  6. Si deve quindi, unitamente agli sviluppi sopra elencati, registrare anche la disponibilità del Ministero della Funzione Pubblica Renato Brunetta ad intervenire, per via legislativa, sul tema delle sanzioni per gli inadempienti, sistema che nell'interpretazione attuale appare assolutamente sproporzionato. Questi argomenti sono stati affrontati in forma conciliativa dal Ministro di fronte al nostro segretario Giacomo Milillo a "Porta a Porta", con l’aggiunta dell'impegno a realizzare la modifica legislativa. L’impegno  con FIMMG ad intervenire tramite circolare, è stato immediatamente mantenuto come sopra ricordato.
  7. E' possibile seguire l'intervento del nostro segretario su internet all’indirizzo: http://www.ustream.tv/recorded/6468829 sul video “Porta a porta inps on line”.
Se si ritorna con la mente a quanto immediatamente dichiarato da Giacomo Milillo all’inizio della vicenda e cioè che ci saremmo mossi per riportare il tutto alla buona pratica clinica ed evitare interferenze negative su di essa e quindi sull’assistenza, occorre oggettivamente constatare che l’obiettivo non sembra lontano.

Ancora una volta la capacità di confrontarsi sui problemi, analizzandoli per risolverli, rappresenta la linea di demarcazione tra chi sente la responsabilità dell’ampio mandato fiduciario della categoria e chi persegue solo interessi di fazione.

Buona giornata
Fiorenzo Corti
Comunicazione nazionale Fimmg

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L’Inps ha approntato un vademecum per la trasmissione dei certificati.

Con l’art. 8 del D.P.C.M. del 26.03.2008, si sono definiti i principi generali relativi alla trasmissione telematica dei dati delle certificazioni di malattia al sistema tecnologico fornito dal Ministero dell’economia e delle finanze e denominato SAC (sistema di accoglienza centrale) nonché le caratteristiche tecniche di acquisizione e trasmissione dei dati, in attesa di ulteriori modalità attuative da definirsi con decreto interministeriale.
Tale decreto ed il disciplinare tecnico, ad esso collegato, pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale in data 19.03.2010, sono diventati operativi a partire dal quindicesimo giorno dalla data di pubblicazione (3.04.2010).
Parallelamente all’evoluzione legislativa sopra delineata, relativa ai certificati medici del settore privato, sono state emanate, con l’art. 55 septies del D. Lgs. n. 165/2001, introdotto dall’art. 69 del D.Lgs. n. 150/2009, in attuazione della legge n. 15/2009, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, disposizioni per la trasmissione telematica all’Inps dei certificati di malattia dei lavoratori del settore pubblico. Tali disposizioni sono divenute operative con la circolare n. 1/2010, citata in premessa.

1. Effetti della nuova disciplina.
A partire dal 3 aprile 2010, data di entrata in vigore della nuova normativa, i medici dipendenti del SSN o in regime di convenzione sono tenuti a trasmettere all’Inps, per il tramite del SAC, il certificato di malattia del lavoratore rilasciandone copia cartacea all’interessato. A tal fine, ricevono dal Ministero dell’economia e delle finanze apposite credenziali di accesso.
Il certificato così trasmesso viene ricevuto dall’Inps che lo mette a disposizione del cittadino intestatario, mediante accesso al sito Internet dell’Istituto previa identificazione con PIN. L’attestato di malattia è reso invece disponibile per il datore di lavoro pubblico o privato, secondo le modalità di seguito specificate.
Inoltre, i certificati dei lavoratori del settore privato aventi diritto all’indennità di malattia erogata dall’Inps, vengono anche trattati per le finalità istituzionali.

2. Descrizione del processo.
Il processo in questione prevede competenze specifiche così ripartite:
- i medici certificatori (dipendenti o convenzionati con SSN) acquisiscono ed inviano i certificati al sistema di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’economia e delle finanze che provvede ad inoltrarli all’Inps; inoltre, possono annullare i certificati entro il giorno successivo al rilascio e rettificare la data di fine prognosi entro il termine della stessa, sempre utilizzando i servizi erogati dal SAC;
- dopo l’invio all’Inps, il SAC restituisce al medico il numero identificativo per la stampa del certificato e dell’attestato da consegnare, entrambi, al lavoratore;
- l’Inps, sulla base delle informazioni presenti sulle proprie banche dati e dei servizi forniti dall’Inpdap, individua, per l’intestatario del certificato il datore di lavoro al quale mettere a disposizione l’attestato;
- l’Inps rende disponibili ai datori di lavoro, sul proprio sito Internet, funzioni di consultazione e di stampa degli attestati con elementi di ricerca diversi, previo riconoscimento tramite PIN;
- l’Inps mette a disposizione dei lavoratori i certificati loro intestati accedendo al sito Internet dell’Istituto. In relazione alle credenziali di accesso utilizzate, vengono visti tutti i certificati (accesso con PIN) o solo l’attestato, (accesso con codice fiscale e numero del certificato);
- l’Inps canalizza verso le proprie Sedi i certificati degli aventi diritto all’indennità di malattia per la disposizione di visite mediche di controllo e, nei casi previsti, per il pagamento diretto delle prestazioni.

2.1 Medico curante
La trasmissione del certificato di malattia telematico comprende obbligatoriamente l’inserimento da parte del medico curante dei seguenti dati:
codice fiscale del lavoratore;
residenza o domicilio abituale;
eventuale domicilio di reperibilità durante la malattia;
codice di diagnosi, mediante l’utilizzo del codice nosologico ICD9-CM, che sostituisce o si aggiunge alle note di diagnosi;
data di dichiarato inizio malattia, data di rilascio del certificato, data di presunta fine malattia nonché, nei casi di accertamento successivo al primo, di prosecuzione o ricaduta della malattia;
modalità ambulatoriale o domiciliare della visita eseguita.
Il medico curante, alla restituzione del numero di certificato, rilascia al lavoratore copia cartacea:
A) dell’attestato di malattia per il datore di lavoro, privo di diagnosi;
B) del certificato di malattia per l’assistito che contiene i dati della diagnosi e/o il codice nosologico.
In caso di impossibilità per il medico di stampare la certificazione, lo stesso comunicherà al lavoratore, il numero del certificato, attribuito dopo il controllo e l’accettazione dei dati trasmessi. Tale numerazione, potrà essere utilizzata dal lavoratore per ricercare, visualizzare e stampare il proprio attestato direttamente dal sito Internet dell’Istituto.
E’ previsto un periodo transitorio di tre mesi durante il quale è riconosciuta la possibilità per il medico di procedere al rilascio cartaceo dei certificati di malattia, secondo le modalità vigenti.

2.2 Datore di lavoro
L’Inps mette a disposizione dei datori di lavoro, sia privati che pubblici, le attestazioni di malattia relative ai certificati trasmessi dal medico curante, accedendo al portale INPS www.inps.it - servizi on-line, previa autorizzazione e attribuzione di un PIN (v. Allegato Manuale di consultazione degli attestati di malattia).

2.3 Lavoratore
L’Inps mette a disposizione dei lavoratori il servizio di consultazione e stampa dei dati relativi ai propri certificati di malattia inviati telematicamente dal medico curante. Per accedere al servizio, disponibile nel sito Inps – servizi on-line, sono previste due modalità:
1) tramite un codice PIN, con il quale è consentito l’accesso ai dati di tutti i certificati comprensivi di diagnosi e di codice nosologico, se indicato dal medico;
2) mediante l’inserimento del codice fiscale personale e del numero del certificato, elementi indispensabili per accedere all’attestato cercato.
Il lavoratore avente diritto all’indennità di malattia a carico dell’Inps, in base alle nuove disposizioni, non è più tenuto a trasmettere all’Istituto il certificato di malattia, eccetto i casi di impossibilità di invio telematico.

3. Abilitazioni per accedere al sistema.
Il Ministero dell’Economia e Finanze rilascia specifiche credenziali di accesso al sistema SAC ai medici dipendenti o convenzionati con il S.S.N.
Invece l’Inps rilascia il PIN:
a) ai cittadini che ne fanno richiesta, tramite i consueti canali e con le procedure previste: internet, Contact Center e uffici Inps;
b) ai datori di lavoro pubblico o privato o a loro incaricati che si debbono presentare presso una Sede Inps muniti di:
- modulo di richiesta compilato e sottoscritto dallo stesso datore di lavoro privato o dal legale rappresentante ove il datore di lavoro sia pubblico o organizzato in forma associata o societaria, con l'elenco dei dipendenti ai quali rilasciare il PIN per l’accesso agli attestati di malattia del personale;
- modulo di richiesta "individuale" compilato e firmato da ogni dipendente autorizzato con allegata la fotocopia del documento d'identità del sottoscrittore.
I moduli richiesti sono forniti in allegato.
Le pubbliche amministrazioni o le aziende in possesso di PIN, sono tenute a chiedere tempestivamente la revoca dell’autorizzazione, al verificarsi della cessazione dell'attività, della sospensione o del trasferimento in altra struttura dell’intestatario del PIN e l’Inps provvederà a cessare, con effetto immediato, l’abilitazione.
L’operatore Inps, incaricato del rilascio dei PIN, dopo aver verificato la correttezza formale della richiesta e l’identità del richiedente, deve, utilizzando la funzione “Verifica rapporto di lavoro” della procedura di assegnazione PIN, accertare che la persona da autorizzare sia dipendente dell’Amministrazione o dell’azienda il cui rappresentante ha sottoscritto i documenti di richiesta.
A verifiche completate il funzionario Inps provvede al rilascio del PIN selezionando la classe utente “Datore di lavoro (certificazione di malattia)”.
Qualora l’utente sia già in possesso di un PIN per altre finalità si dovrà procedere ad aggiungere l’autorizzazione al servizio “Consultazione attestati di malattia” mediante la funzione “Modifica autorizzazioni ai servizi”.
Nelle more di decisioni che debbono essere concordate con le parti interessate, per il momento, i consulenti di lavoro sono esclusi dalla concessione di tale servizio.

4. Assistenza agli utenti
Il sistema di accoglienza centrale (SAC) del Ministero dell’Economia e Finanze fornisce l’assistenza agli utenti dello stesso tramite il servizio di Call Center, raggiungibile attraverso il numero gratuito 80003070.
L’Inps fornisce assistenza ai datori di lavoro e ai lavoratori tramite gli operatori del Contact Center Integrato Inps-Inail, raggiungibile attraverso il numero gratuito 803164.
Gli operatori del Contact Center forniscono telefonicamente supporto nella navigazione e uso delle procedure di consultazione dei certificati, inviati telematicamente dal medico curante, nonché le informazioni e le risposte ai quesiti di interesse generale sulla materia.
Inoltre forniscono ai medici curanti informazioni e risposte riguardanti esclusivamente i quesiti di interesse medico legale in collaborazione con il Coordinamento Generale medico legale per il tramite della U.O.C. Prestazioni a sostegno del reddito quale struttura di riferimento per le relative specifiche risposte.
Il Contact Center assiste, inoltre, i lavoratori anche per l’assegnazione o attivazione del PIN cittadino, necessario per la consultazione e stampa dei propri certificati di malattia.

5. Gestione dei certificati telematici da parte delle strutture periferiche Inps
Successivamente alla ricezione dei certificati trasmessi dai medici vengono individuati quelli dei lavoratori aventi diritto all’indennità di malattia per essere destinati alle strutture operative Inps competenti per residenza del lavoratore ed essere registrati negli archivi locali gestionali della certificazione di malattia. Tutti sono immediatamente disponibili per le attività previste dai flussi di processo dell’Area malattia.
Per i medici Inps, nella procedura di gestione della certificazione di malattia - flusso “certificati ricevuti via internet” - sono a disposizione funzioni per esaminare i certificati telematici che pervengono giornalmente e per disporre, d’ufficio, visite mediche di controllo.
Nel manuale operativo, consultabile da Intranet in Utilità – Manuali, software e documentazione – Prestazioni non pensionistiche, le diverse funzioni sono descritte dettagliatamente (v. Allegato Funzioni certificati telematici).
Con la circolare n. 120 del 6 agosto 2004, il processo di certificazione della malattia e di erogazione della relativa indennità era stato completamente ridisegnato anche al fine di progressivo adeguamento alle novità normative e organizzative in materia di telematizzazione.
L’avvio della trasmissione telematica dei certificati, che abolisce onerose e ripetitive attività manuali, quali l’acquisizione e l’archiviazione, e l’imminente rilascio in produzione di tre nuovi applicativi, ovvero il Data Mining per la scelta delle Visite mediche di controllo a più alto rischio aziendale, il rilascio della procedura per la Richiesta tramite Portale INPS delle VMC da parte di datori di lavoro pubblici e privati nonché la telematizzazione delle VMCd e dei rapporti con i medici di controllo, consentirà la completa reingegnerizzazione del processo di certificazione della malattia, con evidenti benefici attesi sia in termini di ottimizzazione delle risorse che di efficacia ed efficienza del processo.
Nel rispetto dei principi di pertinenza, non eccedenza e di necessità del trattamento dei dati sensibili, il nuovo processo così ulteriormente rimodellato e innovato sarà comunque gestito separando le attività di competenza sanitaria da quelle di competenza amministrativa secondo le modalità previste dalla circolare n. 87 del 12 settembre 2008, con la specificazione che le attività saranno ripartite secondo i principi contenuti nella circolare n. 102 del 12 agosto 2009.
Inoltre, con riferimento alla fase sperimentale di applicazione della circolare n. 102 del 12 agosto 2009, le attività di gestione della malattia sono ripartite secondo i principi del nuovo modello organizzativo. In particolare, l’allocazione delle attività nelle Sedi sperimentali segue la seguente distribuzione:
a) la funzione medico-legale provvede alla valutazione professionale di competenza dei certificati medici ricevuti via internet e a tutte le attività connesse come da circolari n. 120/2004 e n. 87/2008, ivi compresa la gestione delle visite mediche di controllo, con esclusione della fase di consuntivazione e delle competenze gestionali amministrative relative al loro esito;
b) la funzione dell’area flussi “Controllo Prestazioni” gestisce il complesso delle azioni amministrative innescate dal flusso di invio telematico dei certificati, quindi la gestione amministrativa delle visite mediche di controllo, l’applicazione del regime sanzionatorio per gli assenti a visita non giustificati, i pagamenti alle A.S.L., l’attivazione delle azioni surrogatorie e la gestione dei rapporti con i datori di lavoro, l’Ufficio legale e l’area contabile;
c) la linea di servizio “Prestazioni a sostegno del reddito”, nell’ambito delle Agenzie interne e complesse, e le Agenzie territoriali gestiscono le attività finalizzate alla liquidazione dell’indennità di malattia; inoltre, assicurano l’acquisizione dei certificati medici cartacei;
d) la funzione dell’area flussi “Anagrafica e flussi” gestisce tutte le elaborazioni dei primi pagamenti e dei pagamenti successivi delle indennità, così come descritto nel Flusso Standardizzato di Processo dedicato alle Prestazioni a sostegno del reddito.
In attesa delle necessarie implementazioni delle procedure a supporto del processo della certificazione della malattia, delle visite mediche di controllo e delle prestazioni di malattia e maternità, per lo svolgimento delle attività previste dal nuovo modello organizzativo, sia i medici che il personale amministrativo delle direzioni provinciali dovranno essere abilitati ad accedere alle procedure EAP delle diverse strutture territoriali che rientrano nella competenza organizzativa attribuita alla Sede provinciale.

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Certificazione online, 13 aprile confronto Fnomceo-Pa

14.04.2010

Cari colleghi,

nel tardo pomeriggio di ieri si è svolta una nuova riunione al Ministero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione sulla certificazione di malattia on line alla quale hanno partecipato anche rappresentanti del Ministero della Salute e, per la FNOMCeO, Guido Marinoni e Giuseppe Augello.
Nell’incontro si è stabilito che il Ministero per la Pubblica amministrazione e l'Innovazione emanerà a breve una circolare che chiarirà definitivamente i dubbi sorti dalla formulazione del decreto Brunetta sulle certificazioni mediche on line e -  in particolare - sul punto relativo ai certificati che non potrebbero essere rilasciati sulla base di ''dati clinici non direttamente constatati ne' oggettivamente documentati”. Alla circolare seguirà un intervento legislativo di "interpretazione autentica" che terrà conto delle esigenze dei medici di famiglia rappresentate dalla Fimmg.

I rappresentanti del Ministero hanno inoltre preso nota, assicurando un intervento facilitativo, di una serie di criticità espresse dalla categoria, come la responsabilità del medico nell'indicare l'eventuale domicilio di malattia se diverso dalla residenza, gli interventi nelle Asl in cui non è stata fornita la connessione internet e,  nei presidi di continuità assistenziale non informatizzati, la fornitura di PIN ai medici non convenzionati che sostituiscono i medici di famiglia e le difficoltà operative correlate alle visite domiciliari.

Un altro aspetto rilevante riguarda l’applicazione della certificazione on line anche da parte dei medici ospedalieri nel caso delle dimissioni dei pazienti. Il Decreto prevede infatti l’obbligo della certificazione online sia per i medici convenzionati che per i dipendenti del SSN, pena l’applicazione delle norme sanzionatorie.  La certificazione online da parte dei medici ospedalieri permetterebbe ai cittadini, una volta dimessi dal pronto soccorso o dalle strutture ospedaliere, di non doversi recare allo studio del medico di famiglia per la redazione del certificato di malattia.

Il tavolo di confronto al Ministero rimane aperto e verrà fissata a breve la data della prossima riunione.

Intanto abbiamo accertato che è ancora lontana la possibilità di cominciare a sperimentare l’inoltro on line dei certificati, perché devono essere ancora assolti diversi passaggi indispensabili all’avvio della sperimentazione. Non sappiamo quanto tempo sarà necessario, ma è praticamente certo che i quattro mesi di doppio canale dovranno essere rinnovati, forse più di una volta.

Le dichiarazioni trionfali, anche in data odierna, del Ministro Brunetta non devono spaventare: appartengono evidentemente ad una politica degli annunci che non ci appartiene, più pericolosa per lui che per noi. Stiamo giocando una partita delicata in cui non dobbiamo cedere all’emotività e a reazioni tanto demagogiche quanto inutili. Se un domani - per il mancato o imperfetto funzionamento del sistema di certificazione - il problema dovesse scoppiare a livello di opinione pubblica, nessuno dovrà poter scaricare strumentalmente la responsabilità su una presunta mancata collaborazione dei medici. E’ successo tante volte in passato: facciamo in modo che non si verifichi di nuovo.

In applicazione del mandato dell’ultimo Consiglio nazionale, garantisco che - qualora i margini di soluzione del problema dovessero ridursi eccessivamente fino a costituire un pericolo reale e imminente per la categoria - la FIMMG saprà reagire in modo adeguato e, solo in quel caso, chiamerà la categoria alla lotta.

 

Questa mattina ho incontrato anche il Dr. Nori, Direttore Generale dell’INPS, per fare il punto sull’andamento della certificazione INPS per l’invalidità civile. Ad oggi sono stati rilasciati oltre 47.000 PIN. Restano i problemi operativi collegati alla difficoltà di accesso al sito INPS negli orari lavorativi e l’impossibilità di operare nelle zone prive di ADSL, problemi peraltro già segnalati in precedenti incontri.

Il Direttore mi ha anticipato che a breve, proprio per rispondere alle esigenze segnalate, sarà rilasciato sul sito INPS un programma - che provvederemo a rendere disponibile anche sul sito FIMMG - che consentirà la compilazione del certificato in differita: praticamente il modulo potrà essere compilato in studio e inoltrato successivamente.

Per quanto riguarda le zone non coperte da ADSL in cui i medici sono praticamente impossibilitati a inoltrare il certificato on line stiamo definendo una soluzione che consentirà loro di produrlo su carta. Nelle prossime settimane comunicheremo ai dirigenti regionali e provinciali della FIMMG le modalità di attuazione.

A presto

Giacomo Milillo 

Si riunirà di nuovo il 13 aprile il tavolo sulle certificazioni online di malattia, per arrivare a decisioni operative in materia

Lo annunciano in una nota congiunta il ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione e la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), dopo l'incontro che si è tenuto sull'argomento il 23 marzo con il ministero della Salute. Nell'incontro sono stati esaminati sia il decreto che la circolare applicativa. Il dicastero diretto da Brunetta ha garantito alla Fnomceo che parteciperà alle procedure di collaudo del sistema nei 30 giorni successivi ai previsti tre mesi di sperimentazione, durante i quali rimarrà attivo lo strumento cartaceo. Il collaudo determinerà le eventuali fattispecie derogatorie già previste nella circolare. Inoltre il ministero, condiviso l'obiettivo comune secondo cui la certificazione deve scaturire da una valutazione clinica conseguente a visita medica, ha dato la piena disponibilità a intervenire, con i necessari strumenti normativi, sui possibili fraintendimenti generati dall'espressione «dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati». Si è poi discusso - si legge ancora nella nota - di alcune problematiche di minore rilievo, tra cui quelle relative alla certificazione online da parte di medici sostituti non convenzionati, per il quali si è convenuto di procedere all'attribuzione del Pin.

Ordine Roma, modificare norme certificati digitali

Il Governo modifichi le norme sulla certificazione di malattia online per i dipendenti pubblici, che rischia di penalizzare i medici, soprattutto quelli di famiglia, e che in alcuni punti è inapplicabile. È l'appello dell'Ordine dei medici  della capitale che invita anche la Federazione nazionale degli Ordini  (Fnomceo) e i sindacati di categoria a una linea ferma. «Vogliamo e  dobbiamo favorire la modernizzazione del Paese ma senza pistole alla  tempia», dice il presidente dei medici capitolini, Mario Falconi, che  annuncia proteste, in mancanza di soluzioni. «Siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni di protesta  possibili - annuncia - e a chiedere ai nostri 41 mila iscritti di non  rilasciare più alcuna certificazione in caso di malattie non  riscontrabili con la sola visita, ma di attestare: 'ho visitato in  data odierna il tal dei tali e non avendo potuto obiettivare i sintomi clinici riferiti non posso emettere alcuna prognosi nel pieno rispetto del D.lgs 27 ottobre 2009 n. 150'». L'Ordine di Roma, infatti,  «evidenzia che le norme emanate dal Governo, in vigore dal 3 aprile  2010, inaspriscono in modo sproporzionato, di dubbia legittimità  costituzionale, le sanzioni a carico del medico nel caso rilasci  certificazioni che attestino dati clinici non direttamente  constatabili né oggettivamente documentati». «Ma nella maggior parte dei casi (circa 1 milione ogni mese) -  si legge in una nota - i medici certificatori si trovano a dover  attestare, sotto la propria responsabilità, in particolare per le  assenze brevi dal lavoro (da 1 a 3 giorni), malattie legate a  condizioni che non hanno alcuna possibilità di un riscontro obiettivo  o documentabile». Falconi ha convocato il Consiglio dell'Ordine per il prossimo 13 aprile, per vagliare le iniziative necessarie ad  affrontare i problemi innescati dalle nuove norme. «È facile  prevedere - ha rilevato Falconi - che il medico, per scongiurare il  pericolo di vedersi applicare sanzioni così fortemente repressive, sia indotto a non rilasciare più ai pazienti che le richiedono  certificazioni per numerose patologie non documentabili oggettivamente: ciò comporterebbe un evidente danno alla salute della collettività».
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Certificati on line: dalla Sogei rassicurazioni sulla privacy.

Molti si sono posti il quesito, a proposito dei certificati on line, se e come sarà garantita la privacy ai pazienti. Dubbio più che legittimo, visto che le attestazioni di malattia di milioni di persone viaggeranno in rete alla portata di tanti. La risposta questa volta arriva dalla Sogei, la società che ha messo a punto il sistema e che dipende dal Ministero dell’Economia: ''il Sistema di accoglienza centrale (SAC), gestito dalla stessa Sogei per conto della Ragioneria Generale dello Stato, tramite il quale i medici dovranno trasmettere i certificati di malattia all'Inps, è stato predisposto in base a quanto previsto da una norma di legge e, in particolare, al Dpcm del 26 marzo 2008, sentito anche il parere del Garante della privacy''. Sogei precisa quindi che ''l'accesso da parte dei medici al SAC avviene secondo le modalità indicate dal suddetto Dpcm, nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza emanate dal CNIPA (Centro Nazionale per l'informatica nella Pubblica Amministrazione)''.

 ''La privacy del cittadino è garantita - assicura Antonio Incitti, responsabile del progetto per Sogei -. Il codice fiscale del paziente, infatti, viene criptato già al momento della trasmissione''. Solo le Asl hanno la facoltà di poter risalire alla patologia di un paziente, mentre la cosa non sarà possibile a tutti gli altri enti che possono consultare il database”. Incitti ha anche assicurato i medici che in caso di criticità accertate, ad esempio per il digital divide o per problemi di codici, si utilizzerà il canale cartaceo, almeno fino a quando non si risolveranno gli eventuali problemi. Intanto si riunirà di nuovo il 13 aprile il tavolo sulle certificazioni online di malattia, per arrivare a decisioni operative in materia. Lo annunciano in una nota congiunta il ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione e la Federazione degli Ordini dei medici (Fnomceo), dopo l'incontro che si è tenuto sull'argomento il 23 marzo scorso con il ministero della Salute. Nell'incontro sono stati esaminati sia il decreto che la circolare applicativa. Il dicastero diretto da Brunetta ha garantito alla Fnomceo che parteciperà alle procedure di collaudo del sistema nei 30 giorni successivi ai previsti tre mesi di sperimentazione, durante i quali rimarrà attivo lo strumento cartaceo. Il collaudo determinerà le eventuali fattispecie derogatorie già previste nella circolare. Inoltre il ministero, condiviso l'obiettivo comune secondo cui la certificazione deve scaturire da una valutazione clinica conseguente a visita medica, ha dato la piena disponibilità a intervenire, con i necessari strumenti normativi, sui possibili fraintendimenti generati dall'espressione “dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati”. Si è poi discusso - si legge ancora - di alcune problematiche di minore rilievo, tra cui quelle relative alla certificazione online da parte di medici sostituti non convenzionati, per il quali si è convenuto di procedere all'attribuzione del Pin.
''Ringraziamo il ministero per la Pubblica Amministrazione e Innovazione per l'apertura espressa alla categoria medica, attraverso la Fnomceo, sul provvedimento che introduce la certificazione online di malattia per i dipendenti pubblici e privati''. E' quanto dichiara il segretario nazionale della Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale), Giacomo Milillo. ''Prendiamo atto che molte delle le perplessità da noi espresse precedentemente - continua - sono state superate, grazie alla volontà delle parti''. Intanto on line non saranno solo i certificati, ma anche le ricette. La sperimentazione è partita in Campania e Piemonte. Noi abbiamo visto in anteprima come funzionerà il sistema con l'invio della prima ricetta elettronica da parte del dottor Angelo Castaldo, segretario regionale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale). Grazie alla nuova 'infrastruttura di rete'' i medici prescrittori potranno inviare online direttamente sul sito del Mef (Ministero Economia e Finanze), copia della prescrizione per permettere di tenere sotto controllo la spesa in tempo reale ed anche i reali bisogni di salute della popolazione. In questa prima fase sono stati coinvolti, nella sola Campania, 150 medici di medicina generale e 30 pediatri di libera scelta su tutto il territorio regionale; a ciascuno di loro è giunto un plico contenente l'username e la procedura per poter avere il pin personalizzato in modo da accedere al sito 'tesserasanitaria' del Mef dove inserire ogni giorno i dati relativi alle prescrizioni. In questa fase farmacisti, laboratori e centri di analisi non saranno coinvolti. ''La sperimentazione è già a buon punto - spiega Incitti - il prossimo passo sarà quello di estenderla anche alle farmacie e inizialmente ad un laboratorio''. Il risultato finale di questo percorso consentirà a ministero e Regioni di disporre di informazioni in tempo reale in ordine all'andamento delle prescrizioni, documentando le risultanze tra ciò che è stato prescritto e ciò che è stato effettivamente erogato dalle strutture sanitarie pubbliche e private del Servizio Sanitario Nazionale, e di realizzare, dunque, un monitoraggio ancora più capillare della spesa sanitaria. “Certificati e ricette viaggeranno sullo stesso binario – precisa Incitti -. Solo che i primi finiranno all’Inps e le ricette al Ministero dell’Economia che a sua volta le trasformerà in dati economici e in previsioni di spesa. Questi dati saranno poi messi a disposizione delle regioni per i propri capitoli di spesa”. I pazienti, invece, troveranno le ricette in farmacia e presso i laboratori di analisi, eliminando così definitivamente il formulario attuale.

E a proposito di certificati on line, continua la polemica. Questa volta le critiche arrivano dall’ordine dei medici di Roma perché “le norme sulla certificazione di malattia online per i dipendenti pubblici rischiano di penalizzare i medici, soprattutto quelli di famiglia, e che in alcuni punti è inapplicabile. L'Ordine dei medici della capitale invita anche la Federazione nazionale degli Ordini (Fnomceo) e i sindacati di categoria a una linea ferma. “Vogliamo e dobbiamo favorire la modernizzazione del Paese ma senza pistole alla tempia”, dice il presidente dei medici capitolini, Mario Falconi, che annuncia proteste, in mancanza di soluzioni. «Siamo pronti a mettere in atto tutte le azioni di protesta possibili - annuncia - e a chiedere ai nostri 41 mila iscritti di non rilasciare più alcuna certificazione in caso di malattie non riscontrabili con la sola visita, ma di attestare: 'ho visitato in data odierna il tal dei tali e non avendo potuto obiettivare i sintomi clinici riferiti non posso emettere alcuna prognosi nel pieno rispetto del D.lgs 27 ottobre 2009 n. 150'”. L'Ordine di Roma, infatti, “evidenzia che le norme emanate dal Governo, in vigore dal 3 aprile 2010, inaspriscono in modo sproporzionato, di dubbia legittimità costituzionale, le sanzioni a carico del medico nel caso rilasci certificazioni che attestino dati clinici non direttamente constatabili né oggettivamente documentati”. “Ma nella maggior parte dei casi (circa 1 milione ogni mese) - si legge - i medici certificatori si trovano a dover attestare, sotto la propria responsabilità, in particolare per le assenze brevi dal lavoro (da 1 a 3 giorni), malattie legate a condizioni che non hanno alcuna possibilità di un riscontro obiettivo o documentabile”. Falconi ha convocato il Consiglio dell'Ordine per il prossimo 13 aprile, per vagliare le iniziative necessarie ad affrontare i problemi innescati dalle nuove norme. “È facile prevedere - ha rilevato Falconi - che il medico, per scongiurare il pericolo di vedersi applicare sanzioni così fortemente repressive, sia indotto a non rilasciare più ai pazienti che le richiedono certificazioni per numerose patologie non documentabili oggettivamente: ciò comporterebbe un evidente danno alla salute della collettività”. Dal ministero, come abbiamo visto, si dicono però disponibili ad ampie aperture su questo problema.



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31/03/2010  A tutti gli iscritti

Cari Colleghi,

l’approvazione del decreto interministeriale sui certificati di malattia on line ha suscitato una grande preoccupazione nella categoria, alimentata strumentalmente dai nostri competitori e dai nostri avversari, che hanno voluto utilizzarlo per accusare la FIMMG di non essere riuscita a bloccare un atto legiferativo da parte di chi detiene legittimamente il potere di proporlo, approvarlo e promulgarlo per volontà del popolo sovrano.

Chi si è precipitato a lanciare la notizia sulle liste di discussione in rete non ha messo in evidenza che, nello stesso giorno del decreto, veniva stilata una circolare della Funzione Pubblica che recepiva molte delle osservazioni che FIMMG, in collaborazione con FNOMCEO, aveva presentato nell’interesse dei medici.

Ciò non significa che il problema, certamente grave e importante, non esista o che sia risolto, ma solo che stiamo monitorando con attenzione tutti i passaggi e riteniamo la situazione sotto controllo con prospettive di evoluzione positiva.

Ricordiamo che l’obbligo della certificazione di malattia on line risale al 2004 (Legge n. 311 del 20 dicembre 2004). In quegli anni la partita è stata gestita dalla FIMMG e dagli altri sindacati da una parte sul piano collaborativo, e dall’altra sul piano economico/rivendicativo, totalmente respinto dalla controparte. Memore di quell’approccio la parte pubblica ha scelto successivamente, in alternativa, di privilegiare la via impositiva rispetto a quella negoziale, ribadendo l’obbligo di legge con l’aggiunta di gravi ed umilianti penalizzazioni per la categoria.

Dal momento che sulla rete circolano molte informazioni inesatte e spesso le fonti sono strumentali e poco attendibili, riteniamo opportuno fare il punto della situazione e fornirvi un’informazione dettagliata.

Al momento attuale ci sono alcune certezze:

  1. dal 3 aprile, senza rischi di sanzioni, dovrebbe essere possibile cominciare a cimentarsi con il certificato di malattia on line, anche se fino ad oggi nessuno ha ancora preso visione delle funzionalità dedicate.
  2. per almeno quattro mesi sarà comunque attivo il doppio canale, cioè la possibilità per il medico di continuare a redigere su carta i certificati.
  3. al termine di questo breve periodo, dopo un collaudo generale del sistema, secondo modalità definite d’intesa con il Ministero della Salute e con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a cui parteciperanno la FNOMCeO e i soggetti interessati, la trasmissione dovrebbe essere effettuata esclusivamente per via telematica. E’ implicito che il mancato superamento del collaudo, cosa molto probabile se non certa, comporterà una proroga dei termini di sperimentazione e di doppio canale. Solo allora si entrerà nel merito delle possibili sanzioni imposte dalla legge (decreto Brunetta) nel caso di mancata trasmissione telematica del certificato.
  4. quando si arriverà alla messa a regime la sanzione, su proposta del Collegio arbitrale, sarà valutata nell’ambito delle procedure previste dall’ACN, che potranno essere ulteriormente perfezionate dalla prossima Convenzione e su questo la Fimmg ha già iniziato a lavorare.
  5. le sanzioni a carico del medico verranno applicate in base alla gravità della violazione o dell’omissione. In particolare la decadenza dalla convenzione potrà essere applicata solo in caso di dolo (cioè di violazione intenzionale dell’obbligo di trasmissione telematica dei certificati) e solo in caso di recidiva che saranno specificati in sede di ACN.

Il 13 aprile è programmato un nuovo incontro fra FNOMCeO e Funzione Pubblica per perfezionare l’applicazione della norma, agevolare l’acquisizione del PIN sia per i medici titolari che per i sostituti, affrontare i problemi della continuità assistenziale, delle visite domiciliari e ogni altro aspetto finalizzato a rendere graduale e compatibile con la buona pratica clinica l’introduzione della certificazione di malattia on line.

Riteniamo importantissimo evidenziare  che, con il lavoro fino ad ora svolto abbiamo ottenuto dal Ministero della Funzione Pubblica “…la piena disponibilità ad intervenire, con i necessari strumenti normativi sui possibili fraintendimenti generati - in tale fattispecie di certificazione - dall'espressione ‘dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati’" (Comunicato congiunto Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione- FNOMCeO del 26 marzo 2010).

Ribadiamo comunque che, nella Convenzione recentemente siglata, è sancito che ogni onere organizzativo ed economico deve essere a carico delle Regione, pena la non partenza del progetto.

Siamo certi, senza retoriche affermazioni di orgoglio, come attestato dalla mozione conclusiva del Consiglio Nazionale del 27 Marzo u.s. approvata all’unanimità, di aver agito e di continuare ad agire con l’obiettivo di raggiungere la migliore soluzione possibile del problema, muovendoci in un contesto politico/istituzionale estremamente complesso e dinamico.

Ricordiamo inoltre che il Consiglio Nazionale FIMMG ha espresso l’esigenza di continuare ad esercitare la massima sorveglianza e, preventivamente, ha dato esplicito mandato a me e all’Esecutivo nazionale di mettere in atto azioni legali e sindacali, in qualsiasi momento e senza ulteriori consultazioni, qualora fossero ritenute opportune.

Vi terremo puntualmente informati.

Colgo l’occasione per augurare a tutti gli iscritti, a nome di tutti i dirigenti FIMMG, i migliori auguri di Buona Pasqua.

Giacomo Milillo

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A tutti gli Iscritti Fimmg - 24/03/2010

Cari Colleghi,
ieri ha avuto luogo l’annunciato incontro della FNOMCeO, rappresentata dai colleghi Guido Marinoni e Giuseppe Augello, con il Ministero della Funzione Pubblica e il Ministero della Salute sulle problematiche relative alle certificazioni di malattia on line.

Intanto vi informo che già lunedì è stata pubblicata una circolare esplicativa del Ministero della Funzione Pubblica che attenua i problemi senza risolverli completamente. 

La circolare specifica che la trasmissione on line verrà avviata con una fase sperimentale di tre mesi, seguita da un mese di “collaudo”, cui parteciperà la FNOMCeO e tutti i soggetti interessati, tra cui FIMMG. 

Durante questo  periodo (quattro mesi in tutto) rimarrà comunque attivo il tradizionale canale cartaceo. 

La trasmissione telematica esclusiva dovrebbe iniziare solo a collaudo positivo avvenuto, ma di sicuro è altamente improbabile che il collaudo possa risultare positivo nei tempi previsti dal Decreto. 

Il modello di certificazione on line sarà sostanzialmente uguale a quello attualmente in uso per le certificazioni di malattia INPS e il codice ICD9 sarà solo facoltativo. E’ prevista la interoperabilità con i software gestionali di studio. 

Il PIN per l’accesso alla certificazione verrà fornito a tutti i soggetti certificatori, compresi i colleghi dipendenti del SSN, gli specialisti ambulatoriali e i sostituti. 

Vi informo che ad oggi hanno ottenuto il PIN dell’INPS per il certificato di invalidità oltre 47.000 medici. Cercheremo di ottenere che il PIN per la certificazione on line di malattia sia lo stesso. 

Nell’incontro di questa mattina è stato condiviso l'obiettivo comune secondo cui la certificazione debba scaturire da una valutazione clinica, conseguente a vista medica e si è registrata la piena disponibilità ad intervenire, con i necessari strumenti normativi, sui possibili fraintendimenti generati, in tali fattispecie, dall'espressione "dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati". 

L’attività del tavolo tra FNOMCeO e Ministeri proseguirà il prossimo 13 aprile. 

In quell’incontro saranno portate all’attenzione anche le criticità connesse alle attività della Continuità Assistenziale (cui dedicheremo una riflessione particolare). 

Resta ancora molto da fare per la completa soluzione del problema, ma sono convinto che anche questa situazione critica si trasformerà nella riaffermazione della capacità della FNOMCeO e della FIMMG di tutelare i medici da quanto impropriamente la legge cerca di imporre, e conseguentemente di agire per la tutela del cittadino. 

Per fortuna in diversi articoli dell'A.C.N. vi sono ampie garanzie sui tempi di implementazione della e-prescription  rispetto agli stessi contenuti del Decreto in questione. 

Buona giornata
Giacomo Milillo

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23/03/2010

Cari Colleghi,

vista la serietà e la gravità del problema mi permetterò di disturbarvi con una serie di comunicazioni.

Stiamo presidiando tutte le sedi dove si stanno mettendo in atto le procedure di attuazione della legge del 2001 che prevede l’obbligo di invio telematico del certificato di malattia. In questi giorni tutta la nostra squadra è al lavoro e la FIMMG  da sola sta operando per ottenere risultati concreti, mentre non abbiamo avuto il piacere di vedere da nessuna parte i nostri critici, pronti alle barricate a giorni alterni.

Tutti voi potete immaginare, dato il clima politico in atto, quali difficoltà stiamo incontrando, considerato il fatto che si tratta di una legge dello Stato  e non del frutto di una contrattazione sindacale.

Intanto la circolare esplicativa che ci è pervenuta nella serata di ieri porta il periodo di collaudo alla fine di giugno, permettendoci  un po’ di respiro per meglio organizzare le nostre proposte. In essa sono già contenute alcune risposte ad istanze che da tempo avevamo avanzato.

Comunque, non potremo ritenerci soddisfatti e non cesseremo le nostre pressioni fino a quando non avremo garantito alla categoria la più corretta protezione da “punizioni” insensate, da responsabilità non sostenibili, da un ulteriore carico di lavoro incompatibile con la nostra buona pratica clinica, da un modo di procedere che fa finta di realizzare tutto e subito, quando tutti sono consapevoli che sono indispensabili tempo e gradualità.

E’ necessario intervenire soprattutto sul passaggio che riguarda la certificazione dei dati clinici obiettivamente constatati.

Il tempo a disposizione, grazie alle pressioni esercitate, ci permetterà di affinare le  strategie e comunque nel Consiglio nazionale di sabato prossimo avremo a disposizione tutti gli elementi per assumere le decisioni più opportune.

A presto

Giacomo Milillo

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A tutti gli iscritti Fimmg

CERTIFICAZIONE DI MALATTIA ON LINE: LE NOVITA’

Roma 22 marzo 2010

Cari Colleghi,

il testo del Decreto interministeriale, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 marzo, che riguarda la definizione delle modalità tecniche per la predisposizione e l'invio telematico dei dati delle certificazioni di malattia al SAC (Il  sistema di accoglienza centrale, l'infrastruttura tecnologica del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che consente la ricezione dei dati delle ricette mediche e dei certificati di malattia trasmessi in via telematica dagli utenti) ha creato allarme nella categoria.

Il decreto, emanato senza la promessa preventiva consultazione, desta notevole preoccupazione poiché, contrariamente a quanto da noi richiesto e assicurato dai competenti Ministeri, non fa riferimento ad alcun periodo di sperimentazione precedente all'attuazione delle nuove procedure, non viene fatto alcun esplicito riferimento alla possibilità di certificazione cartacea parallela (cosiddetto doppio canale) e i canali alternativi alla certificazione on line che dovrebbe garantire l’attività domiciliare e in zone non coperte da ADSL, sono solo ipotizzati ma non definiti.

L'invio della certificazione telematica da parte del medico dovrebbe partire, secondo il decreto,  dal 3 aprile (nelle more della messa a regime del sistema da parte delle Regioni, che deve avvenire entro il 30 aprile).

Sono state recepite alcune nostre proposte tendenti alla semplificazione: ad esempio il codice ICD9 non sarà obbligatorio e al medico basterà inserire il codice fiscale dell'assistito per identificarlo, rimane però l’onere di inserire il domicilio dichiarato se diverso da quello di residenza (gli altri dati dovrebbero essere recuperati direttamente dal SAC sulla base del codice fiscale).

La parte più preoccupante è però correlata alle problematiche medico legali, sulle quali la FNOMCeO ha programmato una serie di incontri (che stiamo monitorando con attenzione) con il Ministero della Salute, l'INPS e il Ministero della Funzione Pubblica, il primo dei quali si è svolto il 9 marzo scorso, mentre il prossimo è previsto per domani martedì 23 marzo.

A seguito di questi incontri, dovrebbe essere prodotta una circolare di chiarimento, che definisca il comportamento del medico nel caso di assenze brevi e per patologie non documentabili: è questa la criticità più rilevante.

La FNOMCeO, in pieno accordo con le nostre posizioni, sostiene la necessità, in tali casi, dell'autocertificazione del cittadino, che, tuttavia, continua a trovare grandi resistenze.

Se le proposte di parte medica non venissero accolte, non si vedrebbe soluzione diversa dall'astenersi dal certificare le situazioni incompatibili con il disposto di legge (con le immaginabili conseguenze), a meno di un disposto normativo che consenta di recepire le dichiarazioni del cittadino come per il passato, in attesa di ulteriori chiarimenti o di una modifica legislativa.

Sotto il profilo più strettamente sindacale chiediamo che le Regioni provvedano a proprie spese alla messa in rete dei medici e che il sistema non prenda avvio se non dopo un congruo periodo di sperimentazione, che consenta di collaudarne la funzionalità e la concreta gestibilità.

Il problema sarà posto all'Ordine del giorno del Consiglio Nazionale di sabato 27 marzo per decidere, sulla base dei contatti immediati con i Ministeri competenti e sulla base anche delle risultanze del previsto incontro della FNOMCeO di domani martedì 23 marzo, le eventuali iniziative di lotta che si rendessero necessarie.

Vi terremo informati di ogni novità.

Buona giornata e buon lavoro
Giacomo Milillo

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05/03/2010

Cari colleghi,

nella giornata di ieri il Senato ha approvato un Disegno di legge che comprende alcune deleghe al Governo e disposizioni in materia di lavoro pubblico. L’articolo 25 (Certificati di malattia) recita:

    1.      Al fine di assicurare un quadro completo delle assenze per malattia nei settori pubblico e privato, nonché un efficace sistema di controllo delle stesse, a decorrere dal 1º gennaio 2010, in tutti i casi di assenza per malattia dei dipendenti di datori di lavoro privati, per il rilascio e la trasmissione della attestazione di malattia si applicano le disposizioni di cui all’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.

E’ stata perciò estesa la trasmissione online a tutti casi di assenza dal lavoro per malattia, sia di dipendenti pubblici sia privati. Nessuna novità sostanziale quindi. Stiamo monitorando attentamente la situazione e dedicheremo una parte del Consiglio Nazionale straordinario di domenica all’analisi di questo provvedimento.

Per il momento, nulla cambia nell’attività quotidiana dei medici di famiglia.

Cordiali saluti

Giacomo Milillo

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