È interruzione di pubblico servizio se il medico apre l'ambulatorio con un ritardo apprezzabile “sul piano temporale e su quello del suo regolare andamento”. A stabilirlo è la Cassazione, sezione VI penale, con la sentenza 36253/11.
Coinvolta nei fatti, una sanitaria finita in giudizio per essersi recata in ritardo presso lo studio ospedaliero dove l'attendevano i pazienti. Il Tribunale condanna la professionista per interruzione di pubblico servizio, ma la Corte d'appello la assolve “perché il fatto non sussiste”.
La Corte di Cassazione ricorda che l'illecito contestato è un reato di evento la cui consumazione richiede un pregiudizio effettivo - non necessariamente di particolare rilievo - nella continuità o nella regolarità del servizio pubblico che viene arbitrariamente interrotto.